le successive esperienze teatrali
Nel corso della sua carriera Mario ha partecipato o è stato protagonista di spettacoli scritti dagli autori più disparati, spaziando dalla drammaturgia napoletana, con Viviani, Petito, De Simone e Santanelli, alla letteratura teatrale non nazionalistica di Beckett, Zoščenko e Marivaux.
In questi spettacoli non solo Mario ha affrontato personaggi importanti, ma ha avuto modo di mettere a disposizione la sua interpretazione unica al servizio di registi provenienti da estrazione teatrale diversa, come Luca De Filippo, Carlo Giuffrè, Mario Martone, Toni Servillo, Lina Wertmüller e Armando Pugliese.
Dopo la pausa di Antonio Petito artista comico di Gennaro Magliulo per la Rai e una serie di collaborazioni tra cui La maschera e il suo amico diavolo con Ettore Massarese, Mario riprende il suo discorso con Scarpetta. Fra il 1985 e il 1988 mette in scena Na santarella, con Daniela Poggi, e riprende Miseria e Nobiltà, che porterà al Festival di Edimburgo nel 1988.
Nel corso della sua carriera Mario ha partecipato o è stato protagonista di spettacoli scritti dagli autori più disparati, spaziando dalla drammaturgia napoletana, con Viviani, Petito, De Simone e Santanelli, alla letteratura teatrale non nazionalistica di Beckett, Zoščenko e Marivaux.
In questi spettacoli non solo Mario ha affrontato personaggi importanti, ma ha avuto modo di mettere a disposizione la sua interpretazione unica al servizio di registi provenienti da estrazione teatrale diversa, come Luca De Filippo, Carlo Giuffrè, Mario Martone, Toni Servillo, Lina Wertmüller e Armando Pugliese.
Dopo la pausa di Antonio Petito artista comico di Gennaro Magliulo per la Rai e una serie di collaborazioni tra cui La maschera e il suo amico diavolo con Ettore Massarese, Mario riprende il suo discorso con Scarpetta. Fra il 1985 e il 1988 mette in scena Na santarella, con Daniela Poggi, e riprende Miseria e Nobiltà, che porterà al Festival di Edimburgo nel 1988.
Nel frattempo, Mario ha conosciuto Gianni Pinto, che sarà produttore e amico fino alla sua scomparsa.
Con Gianni Pinto – e quindi con Libera Scena ensemble prima e con la Prospet successivamente – Mario può contare di nuovo su una sua compagnia e dedicarsi al repertorio scarpettiano. Ma non solo. Sarà attento attore anche in altri spettacoli come Le farse cavaiole, Storie di piccoli furti, Pomeriggio di festa e Uscita di emergenza.
Ma ritorniamo al repertorio di Eduardo Scarpetta. Dal 1989 al 1994 Mario mette in scena alcune commedie del bisnonno meno note al pubblico: L’amico di papà, Felice sposo e Il testamento di Parasacco ovvero Le mirabolanti imprese di Felice Sciosciammocca e un diavolo sfaticato; e poi i più noti Un brutto difetto e ‘O tuono ‘e marzo di Vincenzo Scarpetta.
L’amico di papà e Felice sposo (originariamente «‘O marito ‘e Nannina») più che testi sono due pretesti ben congegnati che permettono al personaggio di Felice Sciosciammocca di tuffarsi in una serie di esilaranti sketch di repertorio e di improvvisazioni comiche, compito che Mario ormai assolve egregiamente, in questo caso con l’apporto degli efficacissimi Pino Sales e Franco Angrisano che gli fanno da spalla.
Il testamento di Parasacco, un testo inedito che appartiene anch’esso al repertorio giovanile di Eduardo Scarpetta, ci trasporta in un’atmosfera seicentesca. Le influenze e le citazioni dei classici sono in questa commedia evidentissime (L’Inferno di Dante, I Promessi sposi, Faust etc.)
Mario struttura la sua regia come un musical e affida a Nunzio Gallo il ruolo del diavolo tentatore che conduce Sciosciammocca nell’Averno.
Dal 1995 in poi il cammino artistico di Mario è sempre più fecondo: oltre a varie collaborazioni con i più svariati registi continua la produzione scarpettiana con la Prospet di Gianni Pinto e con Il sole e la luna.
Oltre al riallestimento de L’amico di papà, ‘O tuono ‘e marzo, ‘E nepute d’ ‘o sinneco, ‘O Scarfalietto, Tre pecore viziose e Na santarella, Mario è protagonista anche in Nu turco napulitano con la regia di Livio Galassi. In sèguito dirige Il medico dei pazzi e, per i centocinquanta anni dalla nascita di Eduardo Scarpetta, tira fuori dal cilindro del bisnonno un atto unico inedito, Felìciello e Felicella ovvero na guerra fra ‘nnammurate, pubblicato da Guida editore nel 2003.
In questa occasione Mario cura la realizzazione del sito internet ufficiale di Eduardo Scarpetta, www.eduardoscarpetta.it.
con Armando Pugliese e Roberto De Simone
Dopo l’esperienza formativa con il Teatro di Eduardo, Mario tra il 1978 e il 1979 prende parte a due spettacoli di Roberto De Simone, Mistero napolitano e Festa di Piedigrotta, due lavori corali dove, oltre a Mario, figurano nel cast Isa Danieli, Angela Pagano, Concetta e Peppe Barra, Virgilio Villani, Antonella Morea, Lello Giulivo, Nunzio Gallo, Patrizia Spinosi e tantissimi altri.
Quindi due spettacoli con Armando Pugliese: I vermi di Francesco Mastriani e Circo equestre Sgueglia di Raffaele Viviani, con attori come Antonio Casagrande, Geppino Anatrelli, Angela Pagano e Tommaso Bianco.
Antonio Petito artista comico
Nel 1978 Luca Torre pubblica Tutto Petito, una raccolta in sette tomi del Teatro di Antonio Petito curata da Ettore Massarese.
Nel 1982 Gennaro Magliulo realizza per la Rai, insieme a Massarese – che cura sceneggiatura e dialoghi – uno sceneggiato in sette puntate improntato sulla vita di Petito: Antonio Petito artista comico. Mario Scarpetta viene contattato da Magliulo che gli affida il ruolo del protagonista.
Ad affiancare Mario nel progetto televisivo, Magliulo chiama a raccolta moltissimi bravi attori napoletani disponibili in quel periodo: Lino Mattera e Luisa Conte nei ruoli dei genitori di Petito, Rino Gioielli nella parte di Altavilla, Maria Luisa Santella che interpreta la moglie di Petito, Mario Santella nel ruolo del conte Mirulli, una bravissima Angela Luce nella parte di Serafina, e poi Tullio Del Matto, Carlo Taranto, Beniamino Maggio, Mirna Doris, Gino MonteleoneEduardo Scarpetta all’inizio della sua carriera…
Lo sceneggiato dà modo a Mario di confrontarsi, oltre che con la personalità di Petito, con gli innumerevoli personaggi interpretati da Petito stesso nel corso della sua vita teatrale, verificando le varie sfaccettature e le grandi capacità del suo modo di recitare, dal drammatico al comico, alla pantomima, all’uso della maschera.
Notevoli due brani dello sceneggiato dove Mario Scarpetta dà prova della sua bravura su corde drammatiche molto forti: un monologo di Pulcinella nel camerino, prima di indossare la maschera che fu di Petito padre, e un breve ma intenso Jago durante il suo peregrinare come attore da una compagnia all’altra.
Il pubblico televisivo aveva già avuto modo di conoscere Mario sia con le commedie di Eduardo che con la trilogia Scarpettiana diretta da Mario nel ‘79. Lo sceneggiato teatrale su Petito ebbe un grande successo e fece conoscere ulteriormente Mario al pubblico legato ancora a un tipo di televisione italiana e culturale che da lì a poco sarebbe purtroppo velocemente mutata.
Le farse cavaiole
Nel 1987 Mario inizia la collaborazione con Gianni Pinto e con Libera Scena ensemble del compianto Gennaro Vitiello. Con la regia di Giuseppe Rocca, Libera Scena ensemble produce Quando a Cava passò l’Imperatore ed altre farse cavaiole di Vincenzo Braca, che vede come protagonisti Mario Scarpetta e Concetta Barra nella prima edizione e Angela Pagano nella seconda. Il cast comprende anche Antonio Taiuti, Aldo De Martino, Franco Silvestri, Peppe Bosone, Lello Serao e Michelangelo Ragni.
Storie di piccoli furti
Durante il periodo con Libera Scena ensemble, parallelamente al filone di Eduardo Scarpetta, Mario nel 1992 interpreta, in Storie di piccoli furti, per la regia di Enzo Salomone, due personaggi singolari del teatro satirico russo, tratti da due atti unici di Michail Zoščenko.
con Carlo Giuffré
Nel 1991 e nel 1992 Mario recita in due produzioni del teatro Diana di Napoli con la compagnia di Carlo Giuffré: Le voci di dentro di Eduardo e I casi sono due di Armando Curcio, entrambe con la regia di Giuffré.
con Luca De Filippo
Più volte Mario ha lavorato con il cugino Luca: ne L’esibizionista, scritto e diretto da Lina Wertmüller nel 1993, ne Il contratto (1994) e in Aspettando Godot (2001), entrambi con la regia di Luca De Filippo.
Pomeriggio di festa
Nel 1996 Prospet e Il sole e la luna mettono in scena un testo di Stefano Satta Flores caro a Gianni Pinto: Pomeriggio di festa. In questa occasione Mario Scarpetta recita insieme a Milla Sannoner.
Le false confidenze
Nel 1998 inizia la collaborazione artistica con Teatri Uniti. Mario è Remy ne Le false confidenze di Marivaux con la regia di Toni Servillo.
Uscita di emergenza
Nel 2000 Mario Scarpetta e Nello Mascia mettono in scena – sulla regia storica di Bruno Cirino, le scene di Bruno Garofalo e le musiche di Patrizio Trampetti – Uscita di emergenza di Manlio Santanelli (premio Idi 1979).
Se si esclude un incontro in una puntata televisiva della Rai nella quale Nello Mascia interpretava Benedetto Croce e Mario Scarpetta Omodeo, (L’Italia divisa in due, per la serie “Pagina di storia” del 1986) i due tornano a recitare insieme dopo ventisei anni, da quando cioè avevano lavorato nella compagnia di Eduardo.
Sùbito dopo le repliche di Uscita di emergenza al Mercadante di Napoli, Nello e Mario si incontreranno ancòra sul palcoscenico nello spettacolo I dieci comandamenti di Raffaele Viviani, per la regia di Mario Martone.
I dieci comandamenti
Nel 2000 avviene l’incontro di Mario con Mario Martone, che lo scrittura per lo spettacolo I dieci comandamentì di Raffaele Viviani, prodotto dal Teatro di Roma.
Totò e Peppino
Negli anni ‘50 Totò si era accostato a Scarpetta, interpretando per il cinema tre sue commedie (Il medico dei pazzi, Un turco napoletano e Miseria e Nobiltà).
Negli ultimi anni Mario Scarpetta, con un umile ma sincero omaggio, si era accostato al grande Principe della risata trascrivendo per la scena teatrale e portando al successo uno dei suoi più divertenti e famosi film: La banda degli onesti di Age e Scarpelli, con Totò e Peppino De Filippo.
In occasione del debutto nel 1998 Liliana de Curtis, figlia di Totò, afferma: «Non era certamente facile mettere in piedi una versione teatrale del film, ma Mario Scarpetta e i suoi attori ci sono riusciti benissimo. A loro va il mio applauso sincero: sono convinta che a mio padre la commedia sarebbe piaciuta.»
Prima della sua scomparsa Mario Scarpetta aveva scritto un secondo testo teatrale da un altro famoso e divertente film del Principe della risata, Tototruffa ‘62 di Camillo Mastrocinque, scritto da Castellano e Pipolo, che doveva debuttare nel marzo 2005 al teatro Totò di Napoli con il titolo teatrale Tutto per truffe, truffe per tutti.
Nel 2004, Mario riprende La banda degli onesti e contemporaneamente mette in scena, con la coproduzione di Gianni Pinto e Luigi De Filippo, due atti unici tra i più esilaranti di Peppino De Filippo: Cupido scherza e spazza e Don Rafele ‘o trumbone.